Realtà aumentata: cos’è e come funziona

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App in realtà aumentata di Ikea

Per realtà aumentata (o realtà mediata dall’elaboratore, in inglese augmented reality, abbreviato “AR”), si intende l’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi.

Questa tecnologia consente di sovrapporre dati e immagini digitali al mondo fisico, creando una nuova interfaccia tra esseri umani e macchine. Mettendo le informazioni direttamente nel contesto in cui verranno applicate, la realtà aumentata facilita la nostra capacità di recepirle ed utilizzarle.

Si tratta di una delle tecnologie con il tasso di crescita più alto. Secondo le indagini dell’International Data Corporation (IDC), ente che studia le tecnologie innovative digitali, la spesa mondiale per le tecnologie AR/VR toccherà i 215 miliardi di dollari nel 2021 con una crescita annua (CAGR) pari al 113,2%.

I vantaggi della Realtà Aumentata

Ma quali sono i tre principali vantaggi dell’utilizzo dell’augmented reality, rispetto agli strumenti tradizionali?realta-aumentata-manutenzione

  1. Migliora la VISUALIZZAZIONE delle informazioni: dispone le informazioni direttamente dove l’utente ha bisogno di trovarle, oppure fornisce una sorta di visione a raggi X per visualizzare particolari caratteristiche che non sarebbero individuabili ad occhio nudo.
  2. Arricchisce il MONDO REALE: la realtà diventa più facile da comprendere, grazie agli input digitali. Infatti aggiungendo elementi anche tridimensionali al mondo fisico è più semplice capire ed apprendere.
  3. Consente l’INTERAZIONE con i prodotti: mediante l’utilizzo di device smart, questa tecnologia può migliorare l’esperienza d’uso del consumatore. L’esperienza emozionale che si regala al cliente permette di sviluppare relazioni con i prodotti e con i brand.

La realtà aumentata è fruibile con una grande quantità di device. Infatti si passa dall’oggetto che tutti abbiamo nelle nostre tasche, lo smartphone, ai sofisticatissimi, ma ancora poco diffusi, occhiali AR (o smartglasses). Questi ultimi trovano applicazione quasi esclusivamente in ambito manutentivo, in quanto proiettano le istruzioni direttamente sulle lenti, permettendo al tecnico di risolvere il guasto a mani libere.

Questa tecnologia sta vendendo sempre più adottata dalle aziende al fine di creare valore. Infatti l’AR, oltre ad essere uno strumento estremamente coinvolgente, può dare anche numerosissimi vantaggi tangibili alle imprese utilizzatrici. Ad esempio può portare al miglioramento della produttività aziendale, riducendo al minimo gli errori, oppure all’aumento delle vendite, dovuto alla riduzione del ciclo di vendita.

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Ve la ricordate l’app di L’Oreal che unisce realtà aumentata e mondo beauty? Lanciata nel 2014, “Makeup Genius” era stata una delle prime applicazioni mobile a unire estetica e nuove tecnologie. Ora, visto il grande successo, L’Oreal ha deciso di dare un seguito al prodotto!

Già, perché adesso la collaborazione tra il colosso del mondo beauty e Image Metrics, compagnia sviluppatrice della tecnologia alla base di Makeup Genius, ha avuto una svolta grazie all’accordo di partnership esclusiva tra le due realtà, che renderà la prima l’unica possibile utilizzatrice del sistema. Questo farà sì che nuove feature possano essere aggiunte all’applicazione sulla base delle esigenze particolari dei clienti del marchio L’Oreal.

Ma partiamo dall’inizio: l’app Makeup Genius, come già detto lanciata nel 2014, altro non è che il classico specchietto da borsetta con la marcia in più della realtà aumentata; le clienti L’Oreal, infatti, tramite l’utilizzo della fotocamera frontale del proprio dispositivo mobile, possono provare il makeup del brand sul proprio viso, esattamente come se si trattasse di un’applicazione fisica dello stesso. Inoltre, dopo il test, le diverse tipologie di trucco potranno essere immortalate e condivise sui social media prima dell’acquisto.

Il tocco speciale lo aggiunge la tecnologia firmata Image Metrics: la compagnia, infatti, è specializzata sia nel rilevamento e riconoscimento delle caratteristiche facciali che nel tracciamento dei movimenti; questo rende l’effetto degli elementi di trucco “aumentati”, applicati sul volto, decisamente realistico: la promessa del CEO di Image Metrics alle utenti L’Oreal, infatti, è nientemeno che quella di “un’esperienza sempre più immersiva e meravigliosamente reale”.

Dalla loro, i vertici di L’Oreal sembrno molto consapevoli dell’importanza della nuova tecnologia al servizio delle clienti: “Makeup Genius porta con sè un ovvio valore aggiunto, un’utilità vera al servizio delle donne, dando loro accesso al nostro grande portfolio di prodotti, la possibilità di provarli, condividerli sui social networks e acquistarli facilmente.” ha infatti dichiarato Cyril Chapuy, L’Oreal Paris Global President.

Augmented reality is the next big thing: all the important hi-tech companies are already running around planning projects related to this new technology. Intel is the next one, it seems: last week Wall Street Journal published a news, related to an information leak, that gives for granted that the company is working on a new headset.

It seems in fact that, during last times, Intel purchased at least five companies working in the augmented reality field and invested in three other. They spent no less than half a billion dollars in this operation.

Following the rumours, it looks like Intel wants to enter the world of augmented reality headsets creating its own, taking also advantage of their famous 3D RealSense technology, presented at CES in Las Vegas only last January. This possibility would make the project even more interesting, surpassing as well some competitors as HoloLens and HTC Vive: RealSense, in fact, is a system of sensors that permit to scan objects and spaces in three dimensions, transmitting to the device a map of the surrounding complete of depth. This would be an exclusive feature of the headset by Intel and it would help creating a highly enhanced augmented reality vision: the surroundings’ mapping would help the user moving more easily inside the space around him, without the worry of hitting objects and furnitures.

However, don’t expect an headset signed by Intel: the company seems to be interested in creating the project but not in producing it; other companies will do this, of course using RealSense technology. We can also imagine that the new headset will be more robust than a pair of smart glasses: therefore closer to HoloLens than to Google Glass.

La realtà aumentata è il prossimo trend: non a caso tutte le grandi firme del settore hi-tech stanno correndo ai ripari e pianificando progetti relativi a questa nuova tecnologia. Intel non è da meno, a quanto pare: il Wall Street Journal la settimana scorsa ha pubblicato una notizia, carpita grazie a indiscrezioni, che darebbe per certo l’impegno della compagnia nella progettazione di un nuovo visore.

La casa di Santa Clara, infatti, secondo il giornale, negli ultimi tempi avrebbe “acquistato almeno cinque aziende che lavorano sulla tecnologia di realtà aumentata e investito in altre tre”. Questa operazione, sempre secondo le indiscrezioni, avrebbe comportato un investimento di ben mezzo miliardo di dollari.

A quanto pare, dunque, Intel vorrebbe entrare nel mondo dei visori a realtà aumentata creandone uno tutto suo, sfruttando anche la famosa tecnologia proprietaria della fotocamera 3D RealSense presentata al CES di Las Vegas lo scorso Gennaio. Quest’ultima possibilità renderebbe il progetto ancora più interessante, distanziandolo innanzi tutto dai competitor già presenti sul mercato, come HoloLens o HTC Vive: RealSense, infatti, consiste in un sistema di sensori che permettono di scansionare ambienti e oggetti in tre dimensioni, fornendo dunque al dispositivo una mappatura dotata di profondità. Questa sarebbe una feature esclusiva del visore Intel e concorrerebbe a creare una tipologia di visione a realtà aumentata ancor più intelligente: la mappatura degli ambienti reali permetterebbe infatti all’utente di muoversi più agevolmente all’interno degli stessi, senza paura di inciampare o scontrare oggetti e mobilio.

Non aspettatevi però un visore firmato Intel: la compagnia sembrerebbe infatti interessata a ideare il progetto ma non a produrlo; saranno altre compagnie a farlo, utilizzando la nuova tecnologia RealSense ovviamente. Si può inoltre supporre che il nuovo visore sarà un wearable più consistente di un paio di smart glasses: insomma, molto più vicino a un HoloLens che a un Google Glass.

Parliamo nuovamente di Mobile World Congress, la conferenza dedicata alla nuove tecnologie legate al mobile, svoltasi a Barcellona la scorsa settimana, e questa volta lo facciamo per parlare del nuovo visore firmato Epson, il Moverio BT-300.

La prima versione del Moverio risale a circa cinque anni fa e le cose allora erano ben diverse, infatti si trattava di un visore più pesante e ingombrante; abbiamo poi visto la seconda generazione, il Moverio BT-200, nel 2014, già snellita, ma ancora piuttosto scomoda.

Il prototipo presentato al MWC, invece, è decisamente più avanzato: è del 72% più leggero rispetto al modello precedente. Il dispositivo consta in un paio di smart glasses poco invadenti e anche piacevoli alla vista; sulle lenti sono montati due display Silicon Oled HD da 0,43 pollici con una risoluzione di 1280×720 pixel e il tutto gira su un processore quad-core Intel Atom X5 e ha come sistema operativo Android 5.1 Lollipop. Non manca una fotocamera da 5 MP. Processore e controlli sono contenuti in una piccola scatola a parte che funge da controller, con pulsanti basati su Android.

Moverio, al contrario di Google Glass, è un dispositivo che sin dall’inizio è stato progettato con in mente l’ambito lavorativo e non il cliente consumer; anche questa versione del visore si posiziona in ambito business e la realtà aumentata andrà a sostegno di operai e lavoratori. Un’altra possibile applicazione sembrerebbe possa essere quella del controllo dei droni: questi dispositivi, infatti, al momento sono manovrati per lo più tramite app che girano su smartphone, quindi in modalità decisamente poco comoda. Con Moverio BT-300, invece, si potrà giungere alla manovra tramite smart glasses, con i comandi direttamente di fronte agli occhi del lavoratore.

Epson BT-300 è disponibile in pre-ordine sul sito ufficiale Epson a un prezzo di 799$; le spedizioni inizieranno verso fine anno.

Project Tango is again on everyone’s mouth: this time, the “mixed reality” project by Google is the main character in the operation by the Italian-American company Fiat Chrysler.

The connection between augmented reality and automotive is not a news: we already saw examples of different uses in this field, from the factory to the driving, from BMW, MINI and Volkswagen to say just only few names. Now it’s the turn of Fiat Chrysler, automotive group producer of the brands FIAT, Alfa Romeo, Maserati, Lancia, Fiat Professional, Abarth, Jeep, Chrysler, Dodge, Ram Trucks, Mopar and SRT, to launch its project: thanks to a collaboration with Accenture Interactive, the colossus developed an application based on Project Tango that will let the buyers try the car before the purchase, exactly as they would try clothing in a changing room.

One of Tango’s peculiarities, in fact, is the ability of depth and distance sensing in the ambients in which it then inserts augmented reality; there’s more: this ability is not based on GPS, but on a new, exclusive technology that works also indoor.

The app by FCA, through a mobile device, will let the buyer see a full-size car in front of his eyes, so he can “try” it; it will make possible, as well, to see it in different colors and also to check whether or not they will fit in a parking space or the garage.

“Augmented reality is set to transform the way car-buyers choose and configure vehicles through the provision of immersive technology because it provides an enjoyable, delightful experience for customers,” said Luca Mentuccia, senior managing director and head of Accenture’s Automotive practice.

FCA’s app has been presented at Mobile World Congress in Barcelona and for now it is still a prototype; the launch of the final version is awaited before the end of the year.

Project Tango fa ancora parlare di sé: questa volta il progetto di “mixed reality” firmato Google è stato il cavallo di battaglia di un’operazione dell’italo-americana Fiat Chrysler.

Che realtà aumentata e mondo dell’industria automobilistica vadano a braccetto non è di certo una novità: abbiamo visto esempi di diversi utilizzi della nuova tecnologia, dalla fabbrica al guidatore, da parte di BMW, MINI e Volkswagen per fare solo alcuni nomi. Adesso anche Fiat Chrysler, gruppo automobilistico sotto il quale sono i marchi FIAT, Alfa Romeo, Maserati, Lancia, Fiat Professional, Abarth, Jeep, Chrysler, Dodge, Ram Trucks, Mopar e SRT, ha lanciato il suo progetto: grazie a una collaborazione con Accenture Interactive, il colosso ha sviluppato un’applicazione basata su Project Tango che permetterà agli acquirenti di provare la vettura prima dell’acquisto, esattamente come si proverebbe un vestito in un camerino.

Una delle particolarità di Tango, infatti, è quella dell’abilità di mappare grazie a sensori sia la profondità che la distanza degli ambienti fisici nei quali verrà poi inserita la realtà aumentata; ulteriormente, questa capacità non si basa sul GPS ma su una tecnologia che funziona anche negli spazi chiusi.

L’applicazione di FCA permette al possibile acquirente di vedere attraverso un dispositivo mobile l’autovettura di fronte ai propri occhi a grandezza naturale, in modo che possa essere “provata”; renderà inoltre possibile visualizzarla nei diversi colori e addirittura all’interno del proprio garage o nel posteggio sotto casa, in modo da comprendere le effettive misure prima dell’acquisto.

La realtà aumentata è destinata a trasformare il modo in cui gli acquirenti di autovetture scelgono e configurano i veicoli attraverso l’utilizzo di tecnologie immersive, perché queste forniscono un’esperienza gradevole, deliziosa per il cliente” ha dichiarato Luca Mentuccia, senior managing director and head of Accenture’s Automotive practice.

L’app di FCA è stata presentata al Mobile World Congress di Barcellona ed è al momento ancora allo stadio di prototipo; il lancio della versione definitiva è atteso entro la fine dell’anno.

Il visore META 2 AR svelato al TED 2016

Forse non tutti sanno che TED è una sigla, e sta per Technology, Entertainment e Design. Detto questo, come stupirsi del fatto che quest’anno la conferenza ufficiale sia stata conquistata dalla realtà aumentata? Pochi giorni fa abbiamo parlato dell’intervento di Alex Kipman riguardante Microsoft HoloLens, ma non si è trattato dell’unico visore ospite all’evento.

Infatti lo scorso 17 Febbraio un altro gradito ospite ha calcato il palco di TED per parlare di realtà aumentata: si tratta del visore META, il quale, dopo aver raccolto l’ingente cifra di 23 milioni di dollari di finanziamento l’anno scorso, si era ritirato senza più far parlare di sé. Ecco dunque che, dopo un anno di lavoro, la compagnia ha deciso di presentare nella prestigiosa cornice del TED il proprio prodotto.

Il visore presentato, il META 2 AR, è ben valso l’attesa: si tratta di un dispositivo per realtà aumentata di nuova generazione e ampiamente migliorato rispetto alla versione precedente.

Il visore, portato sul palco dal CEO Meron Gribetz, assomiglia nella forma all’HoloLens e a molti altri modelli di dispositivi analoghi. Gribetz ha mostrato diversi demo del META, tra i quali uno che mostrava un ologramma di una persona che, grazie al dispositivo, gli appariva di fronte e gli porgeva un modello di cervello in realtà aumentata e che voleva dimostrare l’utilità del dispositivo per esempio in campo chirurgico. “Se puoi inserire uno strato digitale sul mondo reale immagina cosa potrebbe significare per chi racconta cose o per i chirurghi del cervello” ha detto Gribetz.

Nel resto del suo intervento ha posto l’accento sull’importanza dei visori e degli wearables per il nostro futuro, nel quale non sarà più necessario l’utilizzo di ingombranti e scomodi schermi: “I computer di oggi sono talmente incredibili che non ci rendiamo conto di quanto siano orribili” ha detto il CEO. “Il futuro dei computer non è segregato dentro gli schermi. E’ proprio qui, dentro di noi…Tu sei il sistema operativo, tu vivi tra le finestre.”

META 2 AR headset unveiled at TED 2016

Maybe not everyone knows that TED is actually an acronym for Technology, Entertainment and Design. Said this, how being surprised about the fact that this year the official conference has been conquered by augmented reality? Just few days ago we wrote about Alex Kipman’s speech presenting Microsoft HoloLens, but it wasn’t the only headset guest of the event.

February 17th, in fact, another appreciated guest was on TED’s stage talking about augmented reality: we talk about the headset META which, after collecting early last year $23 million, remained silent for a long period. After a year of work, they decided to present their new version of the product in an illustrious frame as TED.

The headset, called META 2 AR, was worth the wait: it is a new generation augmented reality device and it is a vastly improved version.

The device, presented on the stage by the company CEO Meron Gribetz, in the design reminds HoloLens and many other similar devices. Gribetz showed some demos for the META, among which there was one showing an hologram of a person that, thanks to the device, appeared in front of his eyes and was even able to hand him an augmented reality model of a brain to demonstrate the utility of this device, for example, in the surgery field. “If we can put a digital layer into the real world imagine what that could mean for storytellers and brain surgeons” said Gribetz.

During his speech he highlighted also the importance of headsets and wearables for our future, in which will not be necessary anymore the use of bulky screens: “Today’s computers are so amazing that we fail to notice how terrible they really are,” said the CEO. “The future of computers is not locked inside screens. It is right here, inside of us… You are the OS, you live between windows.”

HoloLens conquers TED: Alex Kipman’s speech

Would you like to see a member of ISS in front of your eyes? Or maybe you’d prefer to walk in the middle of a landscape completely different from the one you are used to.

Sci-fi? Not really: all this is pretty near being made possible thanks to Microsoft HoloLens; actually, to be fair, for the lucky ones that got the Developer version of the headset this is already reality. We, mere mortals, can just watch the presentations of this Microsoft’s product all around the world and be amazed.

Last speech was the last week’s one at TED Conference 2016 where Alex Kipman, the creator of Kinect, decided to make an incredible entrance: wearing a HoloLens headset and projecting on a screen what he was seeing through his own eyes, showed to the people the potentiality of augmented reality and, consequently, of Microsoft’s new product.

Kipman, among other things, brought the viewers with him inside an enchanted landscape, then made it rain and finally made appear the hologram of a NASA scientist to have a chat. Furthermore, he called his family live from a virtual screen, and this made us all think about the future of TV and displays. All this, of course, happened virtually inside the headset and not in reality.

The emotion wasn’t just only in the visual factor, but also in the speech: Kipman commented his demonstration with words that made all of us think. Augmented reality is just at its start, and only a little part of its application is known and studied: “We are like cave people in computer terms; we barely discovered charcoal and started drawing the first stick figures in our cave.”

His advice, as well as an anticipation of the future, is to free ourselves from the bidimensional space to embrace the digital space, in which we have the “superpower” of displace space and time.

We wait for the HoloLens’ consumer version: even if there isn’t an official date yet, we are sure that it’ becoming closer, speech after speech.

Vi piacerebbe poter vedere di fronte a voi un membro della Stazione Spaziale Internazionale? O magari preferite immergervi in un paesaggio completamente diverso da quello che avete intorno a voi.

Fantascienza? Non proprio: tutto questo è molto vicino all’essere reso possibile grazie a Microsoft HoloLens; anzi, a dirla tutta, per alcuni fortunati che hanno messo le mani sulla versione Developers del visore, è già realtà. A noi comuni mortali non rimane che rimanere strabiliati alle varie presentazioni del prodotto Microsoft in giro per il mondo. L’ultima è stata quella che abbiamo seguito col fiato sospeso la scorsa settimana alla TED Conference 2016, dove Alex Kipman, creatore di Kinect, ha deciso di fare un’entrata spettacolare: indossando un visore HoloLens e proiettando ciò che vedeva con i suoi occhi su uno schermo, ha mostrato ai presenti sin dal primo minuto del suo intervento le potenzialità della realtà aumentata e, di conseguenza, del nuovo prodotto Microsoft.

Kipman, tra le altre cose, ha portato gli spettatori della conferenza con sé in un paesaggio incantato, poi ha fatto piovere e infine ha fatto apparire l’ologramma di uno scienziato della NASA per fare una chiacchierata. Inoltre ha chiamato i familiari direttamente da uno schermo virtuale che ha fatto riflettere sul futuro di TV e display grandi e piccoli. Tutto ciò, ovviamente, è accaduto all’interno del visore.

L’emozione non è stata tuttavia relegata al solo fattore visivo: Kipman ha commentato la sua dimostrazione con parole forti e sulle quali riflettere. La realtà aumentata è solo all’inizio, e solamente una piccola parte di applicazioni è conosciuta e studiata: “Siamo come uomini delle caverne in termini di conoscenza del computer; abbiamo a malapena scoperto il carboncino e iniziato a disegnare le prime figure stilizzate nella nostra caverna.

Il suo consiglio, nonché previsione per il futuro, è di liberarci dallo spazio bidimensionale per accogliere lo spazio digitale, nel quale abbiamo il “super-potere” di cambiare spazio e tempo a piacimento.

Si attende la versione consumer di HoloLens: pur non essendoci ancora una data ufficiale, certamente di conferenza in conferenza si fa più vicina.