La realtà aumentata, per sua natura, può facilmente diventare un potenziamento del corpo umano; tra i molti progetti d’avanguardia, lo dimostra anche un nuovo visore creato dall’University College London’s Interactive Architecture Lab, che renderà possibile la visione di ciò che ci circonda senza bisogno di voltare la testa.

Il suo nome è PolyEyes 2.0 e, nella forma un po’ bizzarra, ricorda la testa di uno squalo martello ma rende la vista simile a quella di un camaleonte: questo visore è un elmetto con due videocamere Raspberry PI, una per lato, montate dentro moduli che possono ruotare quasi di 180 gradi, così colui che lo indossa può avere una visuale molto più ampia di quella normale. Il campo visivo all’interno dell’elmetto è diviso a metà, e ognuna delle due parti è occupata dalla proiezione di ciò che le due videocamere riprendono intorno a noi: ecco come è resa possibile la visione ampliata.

PolyEyes 2.0 è parte di un progetto molto più ampio e ambizioso, che mira a creare una tuta completa che permetta alle persone di percepire le sensazioni fisiche altrui. Questa tuta viene chiamata Polymelia Suit ed è composta da diverse protesi: l’idea è che, una volta indossata, invii a un’altra persona tutto quel che stiamo provando, facendo o vedendo; insomma, l’altra persona proverà l’emozione di essere noi.

Per dirlo con parole dell’Interactive Architecture Lab: “Pensiamo al corpo come alla protesi originale che tutti impariamo a manipolare, quindi ogni sostituzione o estensione diventa del continuo processo di miglioramento dell’entità umana.”