Sembra che finalmente il dispositivo che ogni fan di Google Glass stava aspettando sia tra le nostre mani, ma non è stato Google a crearlo: lo hanno progettato invece alcuni ricercatori scientifici del National Physical Laboratory in UK in collaborazione con l’azienda Colour Holographic, ed il concept è sbalorditivo.

Come nei Google Glass, il dispositivo si fissa a lato degli occhiali di chi lo indossa, e anche per questo i ricercatori dicono che vorrebbero venisse usato da chiunque, dai chirurghi ai vigili del fuoco, e che possa aiutare le persone a migliorare in qualsiasi professione attraverso l’uso della realtà aumentata.

Comunque vi sono alcune sostanziali differenze tra questo dispositivo e quello di Big G, la più importante delle quali è che con questo prototipo non si è costretti a guardare in alto per vedere lo schermo:

“Normalmente quando vogliamo vedere qualcosa dai nostri telefoni o computer, abbiamo bisogno di uno schermo sul quale posare gli occhi. Ma in questo modo, possiamo evitare lo schermo ed avere l’immagine proiettata direttamente dentro i nostri occhiali e nel nostro occhio” ha detto John Nunn, uno di ricercatori che stanno lavorando a questo progetto durante un’intervista con Motherboard.

Infatti, il dispositivo sovrappone immagini trasparenti a quel che chi lo indossa sta vedendo, e lo fa tramite una tecnologia basata sugli ologrammi. Pensate a quanto questo possa essere utile per migliorare tanti aspetti delle nostre vite, da quelli più comuni a quelli speciali, legati a problemi alla vista, per esempio; Manuel Ulibarrena, R & D Manager di Colour Holographic, ha dichiarato: “Se stai camminando per la strada, invece di guardare lo schermo del tuo telefono puoi vedere una mappa trasparente con le indicazioni di dove stai andando e come raggiungere la tua meta.”

Il prototipo del NPL comprende un micro display, una lente, una lastra di vetro e fenditure olografiche ad ogni lato della lastra. Quando la persona indossa il device, un ologramma distorce di 90° le parti luminose rosse, verdi e blu, e così la luce si riflette sul vetro ed arriva sull’occhio. A quel punto un secondo ologramma distorce la luce nuovamente, rendendola visibile all’occhio umano.

Per adesso, come già detto, si tratta solo di un prototipo, ma presto potrebbe diventare il visore che stavamo tutti aspettando.