A volte possono apparire simili, ma QR code e Realtà Aumentata non hanno molto in comune.
Come per tutte le tecnologie che introducono un nuovo paradigma nel nostro modo di pensare al rapporto tra mondo reale virtuale, non è facile comprendere chiaramente “come funziona” la realtà aumentata.
Uno degli equivoci in cui è più facile incorrere è la confusione tra realtà aumentata e QR code, abbreviazione dell’inglese Quick Response Code. Questi ultimi si possono definire come insiemi di codici a barre bidimensionali contenuti in uno schema quadrato composto di moduli bianchi e neri; le informazioni memorizzate in questo codice possono essere lette da tutti gli smartphone che hanno in dotazione gli appositi programmi di decodifica: questi crittogrammi, che dalla fine degli anni ’90 hanno cominciato a essere apposti sulle pagine pubblicitarie delle riviste o direttamente sui cartelloni pubblicitari, dopo essere stati inquadrati con il dispositivo, reindirizzano l’utente generalmente ad un sito web o ad una casella email, generalmente per dare maggiori informazioni sul produttore o sull’oggetto della comunicazione. I QR code consistono dunque nell’apposizione di un link in un luogo fisico che risparmia all’utente di digitare l’intero indirizzo web per accedere al sito aziendale o al canale Youtube di un determinato prodotto o servizio.
Appare chiaro dunque che l’unica cosa che i QR code hanno in comune con la realtà aumentata è il fatto di essere applicazioni utilizzabili nel marketing e tramite smartphone.
La realtà aumentata si distingue dai QR code innanzitutto perché il marcatore fisico non deve avere una forma o un disegno fisso: l’elemento da inquadrare può essere costituito da una foto, l’intera pagina di un giornale o un libro, una cartina geografica, una confezione di patatine, una stampa su un vestito.
La differenza più importante, però, riguarda il tipo di contenuti a cui la tecnologia dà accesso. La realtà aumentata aggiunge agli elementi del mondo reale oggetti virtuali, generalmente tridimensionali, spesso animati, precisamente collocati nello spazio fisico e creati appositamente per una determinata situazione di fruizione. La realtà aumentata, facendo uso anche di strumenti integrati nei dispositivi smart di ultima generazione come bussola e sistemi di localizzazione GPS, prevede un’autentica interazione dell’utente con i contenuti virtuali.
La realtà aumentata è quindi la porta d’accesso per una vera e propria esperienza che fonde reale e virtuale in un mondo di contenuti interattivi e personalizzabili.