L’immobiliare si trasforma: comprare casa con la realtà virtuale
L’emergenza sanitaria da coronavirus purtroppo sta coinvolgendo anche i settori dell’edilizia e dell’immobiliare, che stavano lievemente crescendo prima della pandemia. Le compravendite caleranno sensibilmente, facendo scendere in picchiata anche i prezzi degli immobili, con riduzioni anche per gli affitti brevi.
La società di consulenza Nomisma stima una perdita tra 9,2 e 22,1 miliardi di euro di fatturato solo nel residenziale. La riduzione dei prezzi potrebbe essere del 10% nel prossimo triennio, con varie eccezioni, dal -4,2% di Milano al -13,7% di Roma.
Secondo un’indagine del portale Casa.it, gli acquisti di immobili verranno rimandati le persone sono convinte che i prezzi scenderanno nei prossimi mesi, perché hanno paura ad aprire un mutuo in questo momento, per le minori entrate monetarie e per l’incertezza sul futuro. Alla luce di queste analisi il settore dell’immobiliare sta cercando di riorganizzarsi completamente, sfruttando la tecnologia digitale come la realtà virtuale.
A causa degli spostamenti molto limitati, le visite in loco verranno sensibilmente ridotte. Vedere solo le foto non basta per farsi un’idea sulla casa. I clienti hanno bisogno di vedere meglio gli spazi per essere convinti del proprio acquisto. Molte agenzie stanno incorporando nelle descrizioni degli immobili anche dei tour virtuali a 360°, con cui gli utenti possono visitare nel dettaglio tutte le stanze. Spesso però questa soluzione non basta per concludere la vendita.
Virtual showroom guidato per l’immobiliare

L’agenzia infatti può creare il proprio showroom virtuale con tutti gli immobili in vendita a 360° o addirittura ricostruiti in 3D in qualità fotorealistica, visitabile con un visore VR. Durante l’appuntamento a distanza, sarà l’agente a selezionare quali immobili far vedere al cliente, che verrà catapultato all’interno della struttura. Potrà camminare all’interno e visitare tutte le stanze come se fosse fisicamente presente.
Durante la visita potrà continuare a dialogare con l’agente, tramite le cuffie ed il microfono integrati nel visore. Inoltre non avrà necessità di avere dimestichezza con gli strumenti VR perché l’intera esperienza verrà pilotata da remoto tramite un’app apposita. In questo modo l’agente potrà guidare la customer journey nello showroom virtuale e vedere i comportamenti del buyer per aiutarlo nella scelta, mantenendo il controllo della narrazione durante tutto l’appuntamento.
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Social Showroom VR: come funziona?
Nell’articolo precedente abbiamo visto una nuova modalità, proposta da Experenti, per continuare la campagna vendite anche senza dover spostarsi fisicamente. I buyer possono essere raggiunti anche da remoto grazie ad allo strumento Social Showroom VR.
Indossando il visore di realtà virtuale, il buyer avrà accesso allo showroom virtuale, una vera e propria stanza in cui vedrà i contenuti selezionati dal responsabile vendite in qualità fotorealistica.
Struttura dello Showroom guidato
Un utente master, il responsabile vendite, guida la customer journey nello showroom virtuale attraverso un’app o un visore connesso alla rete internet. Nell’app o nel visore della guida, sarà presente l’intero catalogo prodotti. Basterà selezionarli per farli vedere immediatamente anche agli spettatori, cioè uno o più buyer remoti.
In questo modo potrà vedere da remoto i comportamenti del buyer per aiutarlo nella scelta. Potrà anche fornirgli dei dettagli aggiuntivi, attraverso un microfono o tramite interazioni con la scena. L’utente potrà quindi pilotare la presentazione e adattarla alla direzione presa dalla discussione con il buyer.
Il master quindi guiderà l’esperienza che vivono e le cose che vedono, mantenendo il controllo della narrazione durante la presentazione.

Contenuti
Indossando un visore, il buyer potrà esplorare lo showroom virtuale, ricostruito completamente in 3D, per vedere i prodotti selezionati e tutte le nuove collezioni in anteprima. Il buyer potrà muoversi e camminare nello spazio ed interagire con tutti gli oggetti tridimensionali, come se fossero reali.
Nell’esperienza possono essere aggiunti anche dei video a 360° che possono riguardare sia eventi, come sfilate e presentazioni di prodotto, sia particolari locali della sede, come le botti della cantina di vino. Questo per permettere al buyer di essere partecipe alle varie iniziative proposte dall’azienda, senza esserci fisicamente.
Hardware e visori VR
Per far visualizzare al buyer delle foto o dei video a 360° si possono utilizzare dei visori entry level (Oculus GO) oppure direttamente lo smartphone.
Per immergersi in uno showroom virtuale con modelli 3D, sarà necessario utilizzare un hardware di fascia alta come Oculus Quest o HTC Vive Pro, accoppiati ad un PC ad alte prestazioni. Questa scelta garantirà la migliore resa grafica possibile, al fine di permettere al buyer di analizzare tutti i dettagli dei prodotti visionati.
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Lo showroom guidato in VR per business meeting da remoto
L’emergenza sanitaria da Coronavirus costringerà a ripensare le modalità di acquisto soprattutto dei beni del lusso. Gli spostamenti saranno fortemente limitati e le visite agli showroom fisici da parte dei buyers varranno quasi del tutto sospese. Inoltre gli eventi come le sfilate e le fiere sono stati tutti rimandati a data da destinarsi.
Quindi come riuscire a vendere a distanza?
Social Showroom VR
Lo scenario che presentiamo è uno Showroom Virtuale in cui uno o più partecipanti non siano fisicamente presenti, ma lo possano visitare da remoto. Utilizzando dei visori di Realtà Virtuale, gli utenti remoti potranno vedere le sfilate con riprese a 360° e visualizzare l’intera nuova collezione in qualità fotorealistica.
Per guidare il buyer durante l’appuntamento, sarà il responsabile dell’azienda a selezionare i prodotti e i video da far vedere all’utente, un po’ come se fosse una presentazione con delle slide immersive. Inizialmente il buyer remoto parteciperà alla discussione tramite i consueti strumenti di videoconferenza e quando richiesto, indossando il visore, avrà accesso allo showroom virtuale. Si verrà catapultato quindi in una vera e propria stanza in cui vedrà i contenuti selezionati dal responsabile vendite.
Durante la visita potrà dialogare con il commerciale, tramite le cuffie ed il microfono integrati nel visore, e può anche vedere gli avatar virtuali della controparte ed eventualmente degli altri buyer partecipanti. Il buyer remoto non avrà necessità di avere dimestichezza con gli strumenti VR perché l’intera esperienza verrà pilotata da remoto tramite un’app apposita per smartphone o un altro visore VR.

Riunioni con la realtà virtuale
Perchè usare la realtà virtuale per i business meeting? La realtà virtuale è in grado di ricreare la sensazione di un contatto diretto con gli altri, attraverso l’uso di avatar umanoidi con cui gli utenti possono parlare e fare networking in tempo, e di offrire così un’esperienza più coinvolgente dei classici strumenti di videoconferenza (Skype, Zoom,…).
Migliora quindi l’attenzione dei partecipanti, che sono più focalizzati sulle tematiche trattate nella riunione, eliminando tutte le possibili distrazioni presenti nel mondo reale. Il visore che viene indossato dall’utente, infatti, limita la visione al solo spazio virtuale.
Continua a leggere qui la seconda parte.
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Un nuovo dispositivo ricrea le sensazioni tattili in VR
Quando ci muoviamo nella realtà virtuale ci viene a volte istintivo toccare gli oggetti nello spazio virtuale. Purtroppo rimaniamo spesso delusi perché questi elementi digitali non hanno consistenza fisica. Questo perché non esiste uno strumento che permetta di replicare in VR anche le sensazioni tattili. Almeno fino ad oggi.
Sta nascendo alla Carnegie Mellon University, infatti, un dispositivo che permetterà di simulare la sensazione di muri e altri oggetti solidi nella realtà virtuale. Utilizzando delle specie di stringhe attaccate alla mano e alle dita, lo strumento riesce a simulare la sensazione di ostacoli e oggetti pesanti. Il funzionamento avviene mediante il bloccaggio le stringhe quando la mano dell’utente si trova vicino ad un elemento o ad una parete virtuale. Questo meccanismo a corde consente alle persone di sentire anche i contorni di un oggetto virtuale (anche con superficie irregolare come una scultura), di percepire resistenza quando spingono un mobile o possono dare il cinque a un personaggio nell’esperienza VR.

Cathy Fang, laureanda in Ingegneria meccanica presso la Carnegie Mellon University, ha spiegato: “I sistemi di realtà virtuale attuali sono in grado di ricreare esperienze visive coinvolgenti, ma raramente restituiscono agli utenti delle sensazioni complete. Bloccando le stringhe sulla mano quando questa si trova a contatto con un muro virtuale, invece, il nostro dispositivo riproduce la sensazione del tatto”.
“Pareti, mobili, muri e superfici complesse sono elementi chiave per costruire mondi virtuali coinvolgenti, eppure i sistemi VR attuali fanno poco più che vibrare” ha aggiunto Chris Harrison, docente presso l’Istituto Human-Computer Interaction della CMU.
I ricercatori stanno ultimano il processo di sviluppo ed hanno dichiarato che il dispositivo che ricrea le sensazioni tattili pesa solamente 30 grammi e potrà costare meno di 50 dollari se viene prodotto in serie. Il sistema potrebbe essere implementato esperienze di realtà aumentata che comportano l’interazione con oggetti fisici, ma anche per visite virtuali a musei (dove solitamente non si possono toccare gli oggetti). Un’altra applicazione potrebbe essere per il Retail: gli utenti potranno fare acquisti in VR semplicemente afferrando gli articoli dagli scaffali virtuali.
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Riunioni e Business meeting in VR sono già realtà
Durante questo lockdown dovuto al Covid19, gli appuntamenti commerciali e le riunioni in sede non avvengono più in uno spazio fisico, ma in uno virtuale. Attraverso le piattaforme di conference meeting come Zoom, Teams e molti altri, le videoconferenze sono diventate la maniera più efficace per parlare con colleghi e clienti, senza dover spostarsi fisicamente. Questa modalità di comunicazione però è ormai già superata: conferenze e meeting ormai si stanno evolvendo verso il 3D, cioè utilizzando la realtà virtuale.
La rivoluzione VR
L’avvento della pandemia globale ha accelerato l’esigenza di adozione di queste tecnologie. Poter raggiungere i propri interlocutori virtualmente è diventato il desiderio più comune in tutte le aziende. Questa rivoluzione avrà la stessa portata della diffusione di internet per l’uso comune, avvenuta a partire dal 1993. Siamo pronti per cambiare completamente la nostra realtà?

Riunioni e conferenze in VR
La VR diventerà inevitabilmente lo strumento preferito per lo svolgimento di riunioni. Supponiamo che lavoriate per un’azienda che sviluppa prodotti farmaceutici. Perché partecipare una riunione su Skype o Zoom guardando uno schermo piatto, diviso in una dozzina di partecipanti, quando potreste indossare un visore VR, passeggiare in una sala riunioni virtuale, giocare con i modelli virtuali 3D delle molecole del nuovo farmaco e chiacchierare con gli avatar 3D a grandezza naturale dei vostri colleghi?
La realtà virtuale è in grado di ricreare la sensazione di un contatto diretto con gli altri, attraverso l’uso di avatar umanoidi con cui gli utenti possono parlare e fare networking in tempo, e di offrire così un’esperienza più coinvolgente dei classici webinar, video e conference call. Migliora quindi l’attenzione dei partecipanti, che sono più focalizzati sull’argomento della riunione, eliminando tutte le possibili distrazioni presenti nel mondo reale. Il visore che viene indossato dall’utente, infatti, limita la visione al solo spazio virtuale.
Gli organizzatori potranno tenere le riunioni in quello che sembra l’interno della Casa Bianca, o in un campo fiorito o in qualsiasi altro luogo. Questo è solo un assaggio di ciò che sarà possibile fare in una conferenza VR.
Vuoi scoprire come usare questa tecnologia per creare uno showroom VR in cui guidare i tuoi clienti?
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Le migliori 5 app VR per viaggiare restando a casa
L’emergenza sanitaria da Coronavirus, ha costretto moltissimi italiani a cancellare o riprogrammare i viaggi di inizio primavera e, al momento, non sappiamo ancora quando potremo andare in vacanza di nuovo. Chissà per quanto tempo ancora dovremo rimanere chiusi in casa.
Ma ora c’è una nuova modalità di viaggiare senza dover spostarsi da casa: la realtà virtuale. Indossando un visore è possibile visitare le meraviglie del pianeta (e non solo) rimanendo comodamente seduti sul divano. Questa tecnologia ci aiuterà a superare questa quarantena, senza farci rimpiangere troppo le tanto ambite vacanze? Per scoprirlo ecco una selezione delle migliori 5 app VR per viaggiare da casa.

Versailles VR: The Palace is yours
Un tour privato di Versailles senza dover fare file interminabili alla biglietteria e senza dover girare tra la folla? Con quest’app VR di Google potrete scoprire ben 21 della reggia di Luigi XIV, tra cui la Galleria degli Specchi, la Camera del Re e la Cappella Reale. Per ricostruire gli sfarzosi interni della reggia, Google ha impiegato la tecnica della fotogrammetria, raccogliendo oltre 4 TB di dati da cui ha ricavato ricostruzioni 3D estremamente dettagliate. L’app è disponibile gratuitamente su Steam VR per HTC Vive, Oculus Rift e Valve Index.

National Geographic Explore VR
Vestite i panni degli esploratori di Natural Geographic e avventuratevi in un viaggio verso due dei luoghi più iconici del pianeta. Approderete in Antartide dove dovrete cercare tra i ghiacci una perduta colonia di pinguini imperatore. Poi, atterrerete a Machu Picchu, in Perù, dove potrete immergetevi nelle incredibili ricostruzioni digitali dell’antica cittadella inca. Pronti a scattare le foto più belle per la rivista? L’app è disponibile sullo store di Oculus.

Masterworks VR
Siete pronti per farvi teletrasportare nella storia di alcuni dei luoghi più straordinari del mondo? Da Ayutthaya, l’antica capitale della Thailandia, alle Ande peruviane in epoca pre-Inca, passando per il Monte Rushmore. Negli ambienti virtuali, completamente esplorabili, potrete raccogliere reperti e imparare i trucchi del mestiere da archeologi e scienziati. Infine svelerete i misteri di chi ha costruito questi luoghi favolosi. L’app VR è disponibile gratuitamente per Oculus Go, Rift e Htc Vive.

Rebuilding Notre Dame
App VR per Oculus con cui si può visitare Notre Dame di Parigi prima e dopo l’incendio del 15 aprile scorso. Il documentario porta l’utente all’interno della struttura per far vedere tutte le ferite che sono state riportate a causa del rogo, attraverso filmati inediti. La cattedrale non sarà visitabile fino a che non saranno terminati i lavori di ristrutturazione.

Apollo 11 VR Experience
La Terra non vi basta? La realtà virtuale vi fa viaggiare anche sulla Luna. Indossando il visore si potrà salire a bordo del leggendario razzo Saturn V e far così parte dell’equipaggio del comandante della Missione Apollo 11, Neil Armstrong. Potrete esplorare gli angusti spazi del Modulo di Comando ed ammirare la Luna vista dall’oblò del missile. Una volta scesi sul suolo vedrete la Terra da una nuova prospettiva. L’app VR è disponibile sull’Oculus Store per Rift, Quest e Go.
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AR/VR tra i marketing trends del 2020
Realtà aumentata e virtuale saranno tra i trend di marketing più importanti per il 2020. A confermarlo sono stati non solo Hubspot, che ha incluso queste tecnologie nel documento dedicato ai “Social Media Trends for 2020“, ma anche le testate Ninja marketing e Key4biz.
Nell’anno corrente si stima che AR/VR verranno inserite nelle strategie di marketing di moltissime aziende, per migliorare l’esperienza dell’utente e creare engegement attraverso la gamification. Questo sarà possibile anche grazie all’arrivo del 5G che permetterà interazioni e scambi di dati più veloci.
I consumatori stanno infatti diventando più difficili da raggiungere con le classiche tipologie di contenuto (social media, video, advertising, …). Quindi brand stanno capendo che queste tecnologie sono una valida strada per produrre contenuti interattivi, che facilitano l’engagement. In questo modo possono comunicare in modo innovativo ad un pubblico senza limiti geografici.

Molti brand internazionali, come ad esempio Coca-Cola, stanno integrando la realtà aumentata in tutti gli aspetti della la loro trasformazione digitale, in particolare mirata verso le generazioni più giovani che tendono a fondere il mondo reale ed il monto digitale.
Sebbene la VR sia stata la più popolare delle due per molto tempo, si prevede che l’AR supererà la VR nel 2020 e entro il 2021, la VR non sarà in grado di recuperare il gap. Questo sarà possibile anche grazie ai visori per la realtà aumentata con lenti a profondità 3D che prossimamente arriveranno sul mercato.
- Pubblicato il Realtà Aumentata, Realtà Virtuale
La riabilitazione fisica con la realtà virtuale accelera la guarigione
Negli Stati Uniti, si stima che il tempo di attesa per un appuntamento dal fisioterapista sia intorno ai 30 giorni. Questi tempi dilazionati fanno sì che la strada della riabilitazione fisica per i pazienti diventi piuttosto lunga. Per coloro che hanno subito lesioni traumatiche cerebrali non basta solo la fisioterapia, a volte servono anche altre terapie come quella cognitiva, quella occupazionale, la logopedia, e molte altre. I tempi si diluiscono e gli spostamenti da un centro ad un altro possono diventare difficili quanto la terapia stessa.

Da qualche anno nei centri di riabilitazione e nelle cliniche ospedaliere americane si stanno adottando delle soluzioni in realtà virtuale per ridurre i tempi di recupero e per migliorare la gestione delle sessioni di terapia.
Combinando insieme I trattamenti cognitivi e fisici nelle esperienze di terapia VR, immediatamente si è riscontrato un aumento del livello di motivazione e di impegno nelle sessioni terapiche fruite dal paziente. I dati ed i rapporti sui progressi, che vengono elaborati dalle app VR, aiutano i fisioterapisti a gestire i loro rapporti con i pazienti. Pertanto la tecnologia è uno strumento utile non solo per il paziente ma anche per i terapeuti.
La terapia VR non va a sostituire quella fisica ma la integra, aiutando i malati a superare le proprie barriere mentali provocate dalle lesioni traumatiche subite. Ad esempio credono non poter fare la spesa al supermercato o cucinare o preparare il letto.
I pazienti, che pensano di non riuscire a fare determinate azioni nella vita reale, finiscono spesso per compierle nel mondo della realtà virtuale.
Allo stesso tempo, l’immersione nel mondo della VR permette loro di concentrarsi sulla loro terapia più di quanto non farebbero nella vita reale, senza avere distrazioni.
Superando le proprie barriere mentali ed essendo più concentrati, i pazienti fanno più progressi durante le sessioni di terapia VR, rispetto a quelle nel mondo fisico.
Infine le sessioni VR possono essere fruite ovunque senza bisogno di recarsi in un centro apposito. Basta indossare un visore di realtà virtuale per accedere all’esperienza. Gli spostamenti si riducono e le tempistiche di recupero di accorciano, accelerando quindi il processo di guarigione. Molte sessioni quindi possono essere svolte tranquillamente a casa mentre il terapeuta osserva i dati elaborati dall’applicazione VR.
- Pubblicato il Healthcare con VR
Notre Dame in VR dopo l’incendio
Con Rebuilding Notre Dame, la cattedrale torna a rivivere in realtà virtuale
Dal 15 aprile 2019 Parigi non è più la stessa. Durante quella triste giornata, la cattedrale di Notre Dame, capolavoro di arte gotica nonché patrimonio dell’umanità UNESCO, è stata devastata da un terribile incendio. Le immagini drammatiche del rogo hanno presto fatto il giro del mondo, con milioni di telespettatori disperati che guardavano il crollo della guglia in diretta.
La struttura è stata pesantemente danneggiata, alcune stime ottimistiche hanno affermato che per effettuare gli impegnativi lavori di restauro serviranno almeno 5 anni. Cinque anni in cui la struttura resterà chiusa la pubblico. Ora Notre Dame vive solo nei ricordi di chi l’ha visitata in passato e nelle foto e nei video scattati prima della catastrofe.

Da qualche giorno però è stata lanciata una nuova esperienza VR “Rebuilding Notre Dame” in cui è possibile visitare la cattedrale prima e dopo l’incendio, indossando un visore di realtà virtuale Oculus. Il documentario porta l’utente all’interno della struttura per far vedere tutte le ferite che sono state riportate a causa del rogo dello scorso anno, attraverso filmati inediti. È possibile comparare le immagini del pre del post incendio per constatare ancora meglio tutti i danni subiti.
Nel documentario è possibile assistere anche alle interviste di alcuni personaggi chiave come Patrick Chauvet (Rettore Arciprete di Notre Dame), General Jean-Louis Georgelin, (alla guida dell’organo pubblico incaricato del restauro di Notre-Dame), Anne Hidalgo (Sindaco di Parigi) e Jean-Michel Leniaud (storico specializzato in storia dell’arte e Presidente della “Società degli amici di Notre Dame”).
La realtà virtuale rende l’esperienza ancora più coinvolgente. L’immersione dell’utente nella scena, infatti, alimenta ancora di più la sensazione di tristezza e di impotenza provata nel momento in cui il mondo ha visto la Cattedrale in fiamme.
Il documentario è disponibile gratuitamente (a questo link) nello store Oculus per tutti i visori del brand.
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Showroom Virtuale per gli arredi
Presentare tutta la collezione di arredi in uno spazio fisico limitato non è cosa da poco. Le molteplici combinazioni di modello e di colore fanno sì che il catalogo prodotti diventi pressoché infinito. È possibile quindi tenere nello store un esempio per ogni variante? Molto spesso no. Il cliente quindi a volte deve acquistare dei mobili alla cieca, senza mai averli visti nella combinazione desiderata.
Per questo motivo creare uno Showroom virtuale potrebbe diventare la soluzione a questo problema. Gli utenti vengono immersi in un ambiente ricreato in realtà virtuale ed esplorabile come se fosse reale. In questa scena, possono scoprire tutta la gamma prodotti, combinando colorazioni e configurazioni per creare gli arredi perfetti per le loro esigenze. Possono anche interagire con i mobili aprendo cassetti e sportelli oppure spostandoli nell’area VR.
In questo modo è possibile far vedere l’intero catalogo prodotti in qualità foto-realistica anche in spazi ristretti, come ad esempio uno stand fieristico o un negozio. Indossando il visore l’utente vive un’esperienza immersiva in un ambiente ricostruito digitalmente che sembra non avere confini.
La realtà virtuale abbatte le barriere fisica, geografiche e logistiche. Infatti lo Showroom virtuale può essere spostato ovunque nel mondo in modo pratico e veloce, consentendo così di abbattere le spese di spedizione dei campioni da un luogo all’altro. Può essere visitato in qualunque parte del globo, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza costringere il consumatore a recarsi allo showroom fisico per vedere l’intera collezione.

Inoltre è possibile aggiornare rapidamente il catalogo, aggiungendo anche i modelli dei prodotti che ancora non sono stati lanciati sul mercato. Un modo per ampliare l’offerta commerciale e per far conoscere in anteprima ai visitatori le nuove tendenze degli arredi. La realtà virtuale inoltre permette di plasmare l’esperienza a seconda delle stagioni o agli stili dei vari mercati internazionali.
Un esempio è Colorificio San Marco, azienda leader nel settore delle pitture e delle vernici, che ha adottato un’esperienza VR sviluppata da Experenti per aiutare i consumatori a scegliere i propri prodotti direttamente nei punti vendita. Ecco qui la Case History che riassume il progetto realizzato.
Ecco altre soluzioni per l’arredo:
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