Industria 4.0: come funziona l’iperammortamento dei beni materiali?
Di Michela Calculli
Nell’ambito del Piano Nazionale Industria 4.0, presentato dal Governo italiano nello scorso settembre 2016, è stata creata un’opportunità dagli enormi risvolti industriali, economici e finanziari per le imprese italiane: l’iperammortamento sui beni materiali che rispettino determinate caratteristiche legate appunto al concetto di Industria 4.0. Vediamo le caratteristiche del beneficio e le modalità di accesso.
I beni coinvolti e quelli esclusi dall’iperammortamento
L’accesso all’iperammortamento riguarda una platea limitata di soggetti ma soprattutto di oggetti. Innanzitutto possono accedervi esclusivamente i titolari di reddito di impresa (sono dunque esclusi i liberi professionisti).
Il Governo ha poi individuato il perimetro di applicazione del beneficio su determinati beni.
I beni agevolabili sono i “Beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello «Industria 4.0»” (indicati in dettaglio nell’allegato A alla Legge di Bilancio 2017, il link a tale allegato è disponibile al fondo del presente articolo), che possono essere raggruppari in tre macro categorie:
1. beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti;
2. sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità;
3. dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica «4.0».
Sono inclusi inoltre “dispositivi, strumentazione e componentistica intelligente per l’integrazione, la sensorizzazione e/o l’interconnessione e il controllo automatico dei processi utilizzati anche nell’ammodernamento o nel revamping dei sistemi di produzione esistenti”.
Non è dunque necessario rinnovare il parco macchine per accedere al beneficio, è sufficiente che si provveda all’interconnessione e alla sensorizzazione dell’esistente.
Per completezza indichiamo i beni comunque esclusi dall’iperammortamento:
- beni materiali strumentali per i quali il decreto del Ministro delle finanze 31 dicembre 1988 stabilisce coefficienti di ammortamento inferiori al 6,5%;
- fabbricati e costruzioni;
- particolari beni di cui all’allegato n. 3 alla Legge di Stabilità 2016 (ad esempio le condutture legate alle industrie alimentari, elettriche e di telecomunicazioni).
Iperammortamento e realtà aumentata
Tra i beni indicati nel già citato allegato A della Legge di Bilancio 2017, troviamo i dispositivi di realtà aumentata e virtual reality.
L’Agenzia delle Entrate, nei chiarimenti relativi al Piano industria 4.0 contenuti nella Circolare n. 4/E del 2017 (link al fondo dell’articolo), fornisce un esempio:
“dispositivi intelligenti in grado di fornire istruzioni sul lavoro e di visualizzare in real time i dati sul funzionamento delle macchine e sulle attività che gli operatori dovranno svolgere”.
La stessa circolare precisa che possono accedere all’iperammortamento anche beni immateriali rappresentati da:
“software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la gestione della realtà aumentata tramite wearable device. Si sottolinea che in questa categoria si trovano sia sistemi operativi e applicazioni per visori di realtà aumentata e virtuale, ma anche di altri wearable (braccialetti, orologi, giubbotti, ecc.) che permettano di interagire nel sistema cyberfisico. In questo perimetro si trovano anche applicazioni per smartphone e tablet che abbiano queste caratteristiche”.
In sostanza accedono all’iperammortamento del 150% i soli software embedded, mentre quelli venduti in autonomia possono beneficiare di una maggiorazione pari al 40% (i beni immateriali oggetto di questo beneficio ridotto sono elencati nell’allegato B della Legge di Bilancio 2017, link a fine articolo)
Il requisito dell’interconnessione
L’accesso al beneficio dell’iperammortamento non è però legato alla mera acquisizione dei beni materiali. È infatti condizione necessaria l’interconnessione fra detti beni e i sistemi aziendali.
Riprendendo nuovamente la circolare 4/E, fonte primaria dei chiarimenti dell’Amministrazione Finanziaria, rileviamo infatti quanto sia importante:
“rispettare il requisito dell’interconnessione: il bene, cioè, potrà essere “iper ammortizzato” se, oltre ad essere entrato in funzione, sarà interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Fino ad allora, potrà temporaneamente godere del beneficio del super ammortamento [ammortamento maggiorato del 40%, NdR], se ricorrono i requisiti. Le quote di iper ammortamento del 150% di cui l’impresa non ha fruito inizialmente a causa del ritardo nell’interconnessione saranno comunque recuperabili nei periodi d’imposta successivi.”
I nuovi macchinari, i vecchi macchinari sensorizzati, i software embedded, devono dunque comunicare con i sistemi aziendali. Questo poiché nella logica dell’Industria 4.0 il dato diventa un nuovo e fondamentale “fattore della produzione” in grado di orientare le scelte del management ed ottimizzare gli altri fattori, fino a giungere ad una funzione predittiva.
Periodi di spettanza e fruizione dell’iperammortamento
Possono utilizzare l’iperammortamento le imprese che investono in beni 4.0 entro il 31 dicembre 2017. È possibile utilizzare il beneficio anche per i beni ordinati entro il 31 dicembre 2017 e consegnati entro il 30 giugno 2018, in questo caso però devono essere stati versati acconti pari al 20% del costo entro il 31 dicembre 2017.
Ma come abbiamo detto l’acquisizione del bene garantisce il solo superammortamento (maggiorazione del 40%). Per poter usufruire del 150%, occorrerrà provvedere all’interconnessione del bene con i sistemi aziendali. L’iperammortamento potà essere fruito soltanto a partire dal periodo in cui è avvenuta detta interconnessione.
Attenzione! Le date indicate quali scadenze per gli investimenti potrebbero essere soggette a proroghe di cui si sta discutendo nel momento in cui si scrive questo articolo.
Iperammortamento: come funziona
L’iperammortamento rappresenta l’opportunità di ammortizzare un bene aziendale al 250% del costo sostenuto. Questo in parole povere comporta nel corso del periodo di ammortamento un risparmio fiscale pari al 36% costo di acquisto.
Come si determina il risparmio fiscale? Considerando la riduzione dell’IRES da versare, pari a 150×24%, dove 150 è il maggior ammortamento fiscale concesso dalla norma e 24% è l’aliquota IRES 2017.
In sostanza se si acquista un bene al costo di 100.000 euro, al termine del periodo di ammortamento tale costo sarà stato abbattuto di 36.000 euro (oltre un terzo, dunque).
Dichiarazione, attestazione e analisi tecnica
Gli investimenti che accedono ai benefici fiscali del piano Industria 4.0, necessitano di una documentazione di supporto, necessaria ai fini delle verifiche fiscali. In particolare:
• dichiarazione resa dal legale rappresentante per gli investimenti inferiori ai 500.000 euro;
• perizia giurata o attestazione di conformità per i beni con costo superiore a 500.000 euro.
Tale documentazione deve dimostrare che il bene rientra tra quelli elencati nel Piano e che esiste l’effettiva interconessione fra gli stessi e i sistemi aziendali.
Ovviamente anche le aziende che investono cifre inferiori a 500.000 euro possono decidere di tutelare in maniera più efficace il proprio investimento avvalendosi di un’analisi tecnica imparziale e della conseguente perizia giurata o attestazione di conformità.
Documentazione a supporto dell’approfondimento
Piano Nazionale Industria 4.0
Allegato A e Allegato B
Circolare 4/E 2017 dell’Agenzia delle Entrate
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Experenti selezionata per l’Italian Tech Tour 2016
Siamo stati selezionati tra le aziende più innovative italiane per partecipare alla sesta edizione dell’Italian Tech Tour.
L’evento si articolerà in due giornate e in due diverse città d’Italia.
Il giorno 15 novembre saremo a Torino ed il 16 a Roma.
In accordo con il diverso DNA delle due città le giornate avranno dei focus diversi. Mentre a Torino si parlerà di Industry 4.0 e Smart Cities, a Roma ci si focalizzerà su Health e ICT.
Ecco i dettagli rilasciati dall’organizzazione dell’evento
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ItaliaRestartsUp 2016
Experenti parteciperà alla prossima edizione dell’evento che si terrà in concomitanza di Smau Milano il 25 ed il 26 ottobre prossimi.
All’edizione 2015 hanno partecipato 102 startup italiane e 54 investitori esteri dei seguenti paesi: Argentina, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Hong Kong, Israele, Lettonia, Russia, Arabia Saudita, Spagna, Svizzera, Taiwan, Tunisia, Turchia, Regno Unito, Stati
Uniti d’America.
Presenti anche 14 investitori italiani, 17 incubatori e 5 agenzie di sviluppo territoriale.
Oltre 870 gli incontri organizzati da ICE-Agenzia sulla base di agende personalizzate.
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Experenti alla scoperta della Borsa di Istanbul
Experenti è tra le 8 startup italiane selezionate per rappresentare l’Italia alla Borsa di Istanbul.
Quindi il 13 ottobre, il nostro CEO – Amir Baldissera – proporrà ad una ricca platea di business angels ed investitori la piattaforma Experenti con l’obbiettivo di catturarne l’interesse.
L’evento consisterà in una pitching session nella quale Experenti e le altre startup selezionate si presenteranno ad una platea di investitori locali e internazionali altamente selezionata e altamente motivata.
La sessione avrà luogo all’interno della sede della Borsa di Istanbul. Al termine delle presentazioni ci saranno gli incontri B2B con le controparti turche interessate.
L’iniziativa è organizzata da ITA e ICE (le agenzie governative deputate a sostenere l’internazionalizzazione delle aziende italiane) con lo scopo di iniziare a costruire un ponte con realtà di investimento turche che hanno espresso la volontà di incontrare le migliori startup innovative italiane.
Di fatto Turchia è una delle start up nation emergenti ed è noto che per l’area EMEA Istanbul rappresenta un punto di riferimento. La comunità degli investitori turca, tra business angels e venture capital fund, è una delle più attive dell’area ed ormai ben strutturata. Gli eventi, fiere e conferenze sull’innovazione sono moltissimi e molto spesso appoggiati da istituzioni internazionali, basti pensare al Webit di Novembre che si terrà sempre ad Istanbul (http://www.globalwebitseries.com/emea/ ).
I motivi sono tanti: è un paese con una popolazione giovane, quasi la metà sotto i 30 anni; buone università; una città come Istanbul di 14 milioni di abitanti e che ha tutte le carte in regola per competere con capitali come Londra o Berlino. Ma la Turchia è di per sé un brand: quello di un Paese collocato fra Europa e Asia che fa da baricentro nel Mediterraneo.
ITA/ICE hanno scelto di sviluppare il progetto in collaborazione con BPMI – Borsa Istanbul Private Market (www.bistprivatemarket.com/) perché l’organizzazione in questione ha a disposizione un ampio network di business angel investor, qualified investor e private capital fund.
“Inutile nascondere la grande soddisfazione di essere stati scelti tra le migliori startup innovative in Italia.” Sottolinea Amir Baldissera.
“Forse non sono tante le aziende che fanno vera innovazione in Italia, ma quelle che ci sono competono – e spesso spiccano – a livello globale.
Credo che Experenti sia stata scelta proprio perché rappresentiamo un tipo di innovazione che ti aspetteresti di veder sviluppata altrove (Sillicon Valley o simili) ed invece la nostra produzione e ricerca è tutta in provincia di Padova.
Adesso non ci resta che tenere alta la nostra bandiera e portarci a casa quell’effetto wow che di solito sintetizza le nostre presentazioni.”
- Pubblicato il Experenti