Come viene usata la realtà aumentata dai produttori di macchinari industriali
I produttori di macchinari industriali usano sempre più spesso soluzioni in realtà aumentata e realtà virtuale sia per ottimizzare il processo produttivo sia per offrire un migliore servizio al cliente finale. Queste tecnologie infatti fanno parte del sistema dell’Industria 4.0, una trasformazione orientata al digitale per rendere le aziende più innovative e efficienti.

In questi ultimi tempi i machine builder hanno la necessità di rivoluzionare il modello di business per renderlo più flessibile e più veloce nelle risposte ai sempre più rapidi cambiamenti nel mercato. In Italia, secondo paese manifatturiero in Europa, i principi dell’Industria 4.0 si stanno adottando sempre più spesso tra i produttori anche grazie a degli incentivi, che aiutano le aziende a sostenere le spese di rimodernamento del business. Al riguardo abbiamo scritto una guida, che riassume tutte le informazioni utili e le linee guida d’applicazione.
Andiamo ora ad analizzare i principali casi d’applicazione delle tecnologie di realtà aumentata e virtuale per nel settore industriale.
Manutenzione da remoto
Come anticipato in precedenza, produttori di macchinari industriali possono adottare la realtà aumentata per migliorare la produzione e per fornire un servizio di assistenza tecnica da remoto. Infatti con la manutenzione a distanza vengono ridotti i fermi macchina, aumentando quindi l’efficienza del processo produttivo, sia lato builder sia lato cliente. Sysmex Corporation, produttore di apparecchiature mediche, ha adottato la manutenzione aumentata per risolvere le criticità in tempi più rapidi e fornire ai clienti un livello di servizio di valore più elevato. Grazie all’AR, i tecnici Sysmex possono ora identificare e risolvere rapidamente eventuali problemi potenziali, potendo contare su informazioni aggiornate a portata di mano, in tempo reale.
Prototipazione e test dei prodotti
Un ulteriore modalità di applicazione di questa tecnologia è quella impiegata da John Deere & Company, produttrice di macchine agricole. La realtà aumentata consente ai clienti del brand di testare i prodotti in anteprima, fin dalla fase di progettazione. In questo modo l’azienda raccoglie feedback utili per migliorare i macchinari o per correggere errori. In seguito agli ottimi risultati conseguiti con quest’applicazione, la società ha deciso di investire sempre più in questa tecnologia. Infatti ora viene utilizzata anche per il controllo qualità, per il processo produttivo e per il training virtuale delle risorse umane.
Miglioramento dei processi
Le tecnologie digitali possono essere utilizzate anche per migliorare i processi interni aziendali. Infatti ricreano modelli digitali, che aiutano i decisori nelle loro scelte. Engskov Machine Factory, produttore danese di macchine industriali, ha impiegato questa tecnologia per capire quali nuovi robot avrebbero dovuto acquistare per rispondere agli aumenti di domanda. Mancavano infatti conoscenze interne e il rischio di allocare in modo errato costosi investimenti era molto alto. Perciò hanno creato e provato in VR il progetto, e poi hanno acquistato gli asset convinti dalla loro scelta.
Training virtuale degli addetti
La realtà virtuale può essere impiegata dai machine builder per formare in tutta sicurezza gli operatori, ricreando digitalmente la catena di montaggio in cui verranno inseriti. La tecnologia permette anche ripetizioni infinite, senza dover ricorrere a costosi fermi macchina, e la sperimentazione di pratiche in situazioni pericolose, difficilmente replicabili dal vivo. Abbiamo parlato di tutti i vantaggi del virtual training in una guida sfogliabile online o scaricabile.
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Facebook prossimamente lancerà i nuovi smartglasses firmati Ray-Ban
L’anno scorso vi abbiamo raccontato del primo incontro tra Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, e Leonardo del Vecchio, Presidente di Luxottica, nella sede agordina della multinazionale leader dell’occhialeria. Le indiscrezioni ipotizzavano la nascita di una nuova partnership per la realizzazione degli smartglasses del futuro, per la realtà aumentata.
Un anno dopo, le prime novità di questa collaborazione sono state svelate al Facebook Connect 2020, l’evento annuale dove l’azienda rivela tutte le novità tecnologiche più innovative. Zuckerberg ha annunciato che il lavoro con EssilorLuxottica sta dando i suoi frutti, anticipando che degli occhiali intelligenti – ma eleganti – verranno rilasciati già il prossimo anno.
“Project Aria”, la realtà aumentata di Facebook diventa indossabile

L’iniziativa, soprannominata “Project Aria”, ha come obiettivo quello di obiettivo sviluppare degli occhiali intelligenti di dimensioni normali, leggeri e alla moda, che si possano indossare tutto il giorno. Attraverso questi smart glasses sarà possibile interagire con ologrammi, oggetti digitali e informazioni in realtà aumentata, non perdendo il contatto con gli altri individui attorno.
Tra le funzionalità più innovative spiccano il riconoscimento o la localizzazione gli oggetti all’interno di grandi gruppi (per scopi professionali), traduzione in tempo reale di un testo, videochiamate riservate con il video mostrato sulla lente e l’audio ascoltato per induzione ossea e la navigazione gps in realtà aumentata.
Il flop dei Google Glass è anche dovuto al loro design, molto tecnico e poco adatto alla vita di tutti i giorni. Questo è stato il punto di partenza del processo di creazione dei nuovi smartglasses, che devono essere un supporto indossabile ma discreto. Per questo Facebook ha scelto Luxottica come partner. Zuckerberg ha commentato: “Sono i migliori al mondo nell’occhialeria. Possiedono brand come RayBan e Oakley, e progettano e costruiscono montature per tutti, da Armani a Versace. E dopo aver trascorso del tempo con il loro team e aver visitato l’azienda, ho capito che erano il partner giusto per aiutarci a mettere assieme la tecnologia più innovativa ed i migliori occhiali“.
“Siamo particolarmente orgogliosi della nostra collaborazione con Facebook, che proietta un marchio iconico come Ray-Ban in un futuro sempre più digitale“, ha dichiarato Rocco Basilico, Chief Wearables Officer di Luxottica. “Combinando un marchio amato e indossato da milioni di consumatori in tutto il mondo ed una tecnologia che ha avvicinato le persone di tutto il mondo, possiamo ridefinire le aspettative sui wearables. Stiamo aprendo la strada ad una nuova generazione di prodotti destinati a cambiare il nostro modo di guardare al mondo“.

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AR e VR in crescita: entro il 2021 investimenti da 109 miliardi

Negli ultimi anni il mercato dei servizi in realtà aumentata e realtà virtuale è cresciuto in modo esponenziale, passando da 4 miliardi di dollari nel 2016, 9 miliardi nel 2017, 20 miliardi nel 2018 e 44 miliardi nel 2019. Ma le stime future accentuando ancora di più questa espansione: ben 80 miliardi per il 2020 ed addirittura 109 miliardi entro il 2021.
L’hardware (visori, smartglasses, PC) sarà ancora la voce di spesa preponderante, con oltre 198 miliardi di dollari di valore entro la fine del prossimo anno. Secondo i dati analizzati dalla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, gli Stati Uniti manterranno il titolo di primi al mondo nel settore, ma l’Europa occidentale potrebbe conoscere la crescita più rapida nei prossimi cinque anni, con un Cagr (Compound annual growth rate) del 101,1%.
AR/VR in crescita in quali settori?
Ma nel contesto attuale, tenendo conto della crisi economica e sanitaria che stiamo vivendo, quali sono i settori che potrebbero trarre i maggiori vantaggi dall’utilizzo di queste tecnologie?
Sicuramente il settore industriale che, attraverso l’utilizzo di realtà aumentata e realtà virtuale, potrebbe implementare una gestione remota degli impianti, con monitoraggio a distanza e manutenzione guidata. Ad esempio indossando un paio di smartglasses è possibile risolvere un eventuale guasto o di mettere in comunicazione la manodopera sul posto con la casa madre, evitando inutili spostamenti e costosi fermi macchina.
Anche il settore della formazione trae vantaggi dall’impiego di queste tecnologie digitali. Gli allievi potranno completare sessioni formative da casa senza dover spostarsi e in tutta sicurezza. I risultati sono monitorati da remoto dagli insegnanti, permettendo così avanzamenti coerenti con la preparazione del candidato. Uno studio dell’UCLA ha visto come nel mondo della chirurgia, la formazione in VR è più efficace di quella tradizionale del 130%.
Infine, anche il settore del retail potrebbe essere rivoluzionato da AR e VR. Infatti, i consumatori possono provare virtualmente abiti, accessori, mobili,…, per poi acquistare gli articoli più consapevolmente nella comodità della propria casa. La prova virtuale fornisce ai consumatori le informazioni di cui hanno bisogno per prendere con più fiducia le decisioni d’acquisto. I retailer possono inoltre acquisire nuove conoscenze sui modelli di acquisto dei consumatori tracciando il comportamento degli utenti nelle app AR.
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SEAT sviluppa i nuovi prototipi con realtà virtuale e stampa 3D
Seat, azienda automobilistica spagnola che fa parte del colosso tedesco Volkswagen, ha di recente realizzato un nuovo Centro Sviluppo Prototipi molto innovativo a Martorell. Verranno riuniti infatti tutti i processi precedenti alla produzione in serie, utilizzando la realtà virtuale in combinazione alla stampa 3D per il design dei nuovi modelli di auto.

Il brand ha deciso infatti di puntare tutto sul digitale costruendo un nuovo edificio di oltre 3.000 metri quadri in cui si svilupperà l’intero processo di prototipazione delle nuove auto. Per SEAT la realtà virtuale è uno strumento essenziale per analizzare e migliorare il prodotto già dalle primissime fasi della concettualizzazione. In questo modo si riducono nettamente i tempi di lancio dei nuovi modelli e si migliora l’efficienza nei processi e nella gestione delle risorse. La tecnologia, inoltre, è in grado di creare più del doppio di simulazioni, come ad esempio le collisioni virtuali, rispetto al classico sistema di progettazione.
Una volta che il progetto viene completato virtualmente la stampa 3D ha lo scopo di “concretizzare” ciò che si è sviluppato digitalmente. Questo passaggio velocizza ancora di più l’iter di prototipazione, creando dei modelli reali in poco tempo. In totale, utilizzando VR e stampa 3D in sincronia, i tempi di produzione del prototipo si riducono di oltre 30%, rispetto al sistema tradizionale.
“La trasformazione del nostro Centro Sviluppo Prototipi ci permette di lavorare con efficienza allo sviluppo e lancio dei nuovi modelli”, ha spiegato Anabel Andión, responsabile del CPD di SEAT. “Lavoriamo con la realtà virtuale e la stampa 3D da più di tredici anni. Con queste nuove strutture e l’unificazione del CPD intendiamo scommettere più che mai sullo sviluppo di soluzioni digitali ed elettroniche adatte all’auto di domani”.
Qualche tempo fa abbiamo visto come anche Hyundai sta integrando la virtual reality nel processo di prototipazione dei nuovi modelli, con grandi vantaggi. Questa tecnologia è destinata a diventare nel breve periodo lo standard a cui tutti i brand dovranno adattarsi per produrre vetture in modo più efficiente.
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