L’avvento del coronavirus ha messo in crisi uno dei settori più importanti del mercato italiano: la moda. Sfilate cancellate, shooting bloccati, campagne vendita sospese, negozi chiusi per più di due mesi, sono solo alcuni dei disagi che la pandemia ha portato al mondo del fashion.

Ora con la fase 2, il settore è pronto a ripartire ma non tutto tornerà subito come prima. Pertanto l’e-commerce giocherà un ruolo ancora molto importante durante questo periodo, però ha bisogno di essere più efficiente. Per aumentare le vendite la moda ha la necessità di reinventarsi, infatti molte case di moda stanno investendo nella realtà aumentata.

La realtà aumentata al servizio della moda

Il colosso low cost Asos ha integrato la realtà aumentata nelle pagine dei prodotti della propria app. Prima i capi venivano mostrati su modelli in carne e ossa, ora saranno sei avatar creati digitalmente a indossare fino a 500 capi a settimana. Basterà scegliere quello che assomiglia di più al proprio aspetto fisico per poi fargli provare tutti i capi prima dell’acquisto.

La boutique fiorentina Luisaviaroma ha annunciato qualche giorno fa l’app MOD4, che rende lo shopping online un gioco interattivo. I clienti possono creare i propri avatar, collezionare i loro articoli preferiti e socializzare con altri utenti con vere e proprie fashion challenge.

Yoox sta utilizzando, ormai da qualche anno, l’app YOOMIRROR realizzata combinando Intelligenza Artificiale e Realtà Aumentata. Il ritratto selezionato viene digitalizzato per generare un avatar 3D personalizzato, sui cui provare tutti i capi presenti nell’e-commerce. Con questa tecnologia gli utenti potranno esplorare il meglio dell’offerta moda di YOOX in modo personalizzato, interattivo e coinvolgente.

Anche Gucci ha combinato la realtà aumentata e l’Intelligenza artificiale per permettere ai consumatori di provare virtualmente la sua linea di scarpe da ginnastica Ace. Tutto ciò che gli acquirenti devono fare è puntare la fotocamera del loro smartphone ai loro piedi e le sneakers virtuali appariranno magicamente sopra di essi.

Burberry ha lanciato uno strumento AR, in partnership con Google, che consente agli utenti di avere un’idea migliore delle caratteristiche del prodotto prima di acquistarlo online. Cercando la borsa Burberry Black Tb o le sneakers Arthur Check su Google, gli utenti potranno vedere in 3D a dimensioni reali nel proprio ambiente.

Il gruppo Marzotto, leader nella produzione di tessuti per la moda, sta utilizzando la realtà aumentata per la campionatura dei tessuti. Le visite agli showroom fisici infatti saranno fortemente contingentate, perciò l’azienda sta esponendo i campioni online. Per vedere più nel dettaglio le trame dei tessuti, in lino, in cotone o in lana, verrà utilizzata l’AR.

Smartworking del futuro di Facebook con la realtà aumentata

Dopo l’annuncio di Twitter, che permetterà per sempre ai propri dipendenti lavorare da casa, anche Facebook è all’opera per reinventare lo smartworking del futuro, condito da nuove tecnologie come la realtà aumentata.

Da parecchio tempo infatti Facebook crede nelle tecnologie digitali come AR e VR, ed ha acquisito la società Oculus, il più importante produttore di visori per la realtà virtuale, già nel 2014.

Qualche giorno fa il responsabile Facebook per realtà virtuale e realtà aumentata, Andrew “Boz” Bosworth, ha twittato un frammento di video che mostra lo smartwoking del futuro, non troppo distante da noi. Nel filmato si utilizzano infatti tecnologie già esistenti implementabili nel presente con i sistemi informatici dell’azienda. Nel video, che dura solo otto secondi, si vedono dei display virtuali fluttuanti, che vengono rapidamente ridimensionati e riorganizzati dall’utente attraverso i gesti delle delle mani.

Ecco qui il filmato pubblicato su Twitter:

Bosworth ha poi commentato: “In tema di potenziamento del lavoro remoto e della produttività, abbiamo lavorato su concetti di mixed reality. Utilizziamo tecnologie esistenti per consentire alle persone di passare dal mondo reale a quello virtuale, in modo fluido. Questo è un filmato reale che utilizza un prototipo di smartglasses.”

Facebook spiega in un post sul blog: “In futuro, potremmo creare uno spazio di lavoro potenziato con più schermi personalizzabili in VR, senza i limiti dei monitor fisici. Il progetto sfrutterebbe tecnologie digitali per creare un’esperienza di produttività in mixed reality. In questo modo le persone potranno passare da un mondo reale a uno virtuale in qualsiasi momento, migliorando la consapevolezza spaziale e offrendo la stessa flessibilità a cui siamo abituati con laptop, tablet e altri dispositivi comuni”.

Facebook ha accelerato i lavori sulla mixed reality durante la pandemia di COVID-19 collaborando assiduamente con Oculus. Questo dimostra quanto seriamente la società sia impegnata nello sviluppo della presenza virtuale.

virtual-showroom-immobiliare

L’emergenza sanitaria da coronavirus purtroppo sta coinvolgendo anche i settori dell’edilizia e dell’immobiliare, che stavano lievemente crescendo prima della pandemia. Le compravendite caleranno sensibilmente, facendo scendere in picchiata anche i prezzi degli immobili, con riduzioni anche per gli affitti brevi.

La società di consulenza Nomisma stima una perdita tra 9,2 e 22,1 miliardi di euro di fatturato solo nel residenziale. La riduzione dei prezzi potrebbe essere del 10% nel prossimo triennio, con varie eccezioni, dal -4,2% di Milano al -13,7% di Roma.

Secondo un’indagine del portale Casa.it, gli acquisti di immobili verranno rimandati le persone sono convinte che i prezzi scenderanno nei prossimi mesi, perché hanno paura ad aprire un mutuo in questo momento, per le minori entrate monetarie e per l’incertezza sul futuro. Alla luce di queste analisi il settore dell’immobiliare sta cercando di riorganizzarsi completamente, sfruttando la tecnologia digitale come la realtà virtuale.

A causa degli spostamenti molto limitati, le visite in loco verranno sensibilmente ridotte. Vedere solo le foto non basta per farsi un’idea sulla casa. I clienti hanno bisogno di vedere meglio gli spazi per essere convinti del proprio acquisto. Molte agenzie stanno incorporando nelle descrizioni degli immobili anche dei tour virtuali a 360°, con cui gli utenti possono visitare nel dettaglio tutte le stanze. Spesso però questa soluzione non basta per concludere la vendita.

Virtual showroom guidato per l’immobiliare

L’agenzia infatti può creare il proprio showroom virtuale con tutti gli immobili in vendita a 360° o addirittura ricostruiti in 3D in qualità fotorealistica, visitabile con un visore VR. Durante l’appuntamento a distanza, sarà l’agente a selezionare quali immobili far vedere al cliente, che verrà catapultato all’interno della struttura. Potrà camminare all’interno e visitare tutte le stanze come se fosse fisicamente presente.

Durante la visita potrà continuare a dialogare con l’agente, tramite le cuffie ed il microfono integrati nel visore. Inoltre non avrà necessità di avere dimestichezza con gli strumenti VR perché l’intera esperienza verrà pilotata da remoto tramite un’app apposita. In questo modo l’agente potrà guidare la customer journey nello showroom virtuale e vedere i comportamenti del buyer per aiutarlo nella scelta, mantenendo il controllo della narrazione durante tutto l’appuntamento.

Lancio della nuova Lamborghini Huracan con la realtà aumentata

La presentazione dei nuovi modelli di auto per le case automobilistiche è accompagnata da una serie di eventi e feste per far conoscere al pubblico il nuovo prodotto e per celebrare il lavoro dei dipendenti. Purtroppo a causa dell’emergenza sanitaria, gli spostamenti fisici sono fortemente limitati e gli assembramenti sono vietati. Come è possibile allora riuscire a coinvolgere tutte queste persone per il lancio del nuovo modello?

Sempre più aziende automobilistiche hanno deciso di rivolgersi alle tecnologie immersive: realtà aumentata e realtà virtuale. In questo modo possono raggiungere moltissimi utenti dislocati in ogni parte del mondo senza farli muovere da casa. Con AR e VR possono vivere la macchina come se fosse reale, utilizzando solamente lo smartphone.

Lamborghini ha appena lanciato la Huracán EVO Spyder per la prima volta con la realtà aumentata. “In un momento storico di emergenza mondiale che ha imposto regole di distanziamento sociale”, spiega la casa di Sant’Agata Bolognese,” Lamborghini ha deciso di affidarsi alla realtà aumentata per il lancio della sua nuova vettura“. Durante l’evento in streaming apparirà così in realtà aumentata, sullo schermo di un iPhone o iPad, a nuova ultima supersportiva V10.” Inoltre, visitando la pagina del sito web, è stata aggiunta la possibilità di vedere nei propri spazi il modello a dimensioni reali, per guardare i dettagli degli interni e di fotografarla quasi come si fosse in sua presenza.

Anche Seat ha deciso di lanciare il nuovo modello della Leòn utilizzando la realtà virtuale. La casa spagnola Seat ha voluto sfruttare la VR per offrire a tutti gli appassionati di motori la possibilità di farsi un primo “test drive” a bordo della nuova Seat Leon. Basta avviare il video pubblicato sul canale ufficiale YouTube e utilizzare muovere lo smartphone per spostarsi all’interno dell’abitacolo della vettura in movimento.

In questi ultimi tempi i paesi di tutto il mondo hanno dovuto affrontare un periodo di lockdown per impedire la diffusione del virus COVID-19. In questa lunga battaglia purtroppo sono i rivenditori la categoria più colpita da questo blocco prolungato. Molti di essi sono costretti addirittura alla chiusura dell’attività, con conseguente licenziamento dei i dipendenti.

Secondo l’Istat le vendite al dettaglio nel mese di marzo in totale sono diminuite del 20%, il dato più basso lo registrano le vendite dei beni non alimentari, che calano del 36,0%. Notizie negative anche per il mercato delle auto, che crolla addirittura del 84% sul territorio italiano a causa del lockdown.

Prima di COVID-19, il retail fisico era già stato danneggiato dai colossi dell’e-commerce come Amazon, ma ora il destino del settore è ancora più minacciato dalla pandemia. L’apocalisse del retail sembra inevitabile ma la tecnologia può ora giocare un ruolo essenziale per invertire la tendenza.

Infatti, grazie alla realtà aumentata, i consumatori possano provare virtualmente abiti, accessori, mobili,…, per poi acquistare gli articoli più consapevolmente nella comodità della propria casa. La prova virtuale fornisce ai consumatori le informazioni di cui hanno bisogno per prendere con più fiducia le decisioni d’acquisto. I retailer possono inoltre acquisire nuove conoscenze sui modelli di acquisto dei consumatori tracciando il comportamento degli utenti come gli sguardi, visualizzando la storia e il tempo trascorso a guardare un particolare prodotto.

Oggi con oltre 2 miliardi di dispositivi abilitati all’AR e 100 milioni di consumatori favorevoli all’acquisto tramite AR, la tecnologia è diventata di primaria importanza. Ecco alcuni esempi di come i principali marchi di vendita al dettaglio del mondo utilizzano l’AR per aumentare le vendite.

Try-on app, la prova virtuale per aumentare le vendite

La realtà aumentata viene affiancata da tecnologie di computer vision ed intelligenza artificiale AI per offrire ai consumatori il prodotto di cui veramente hanno bisogno.

Warby Parker sfrutta la tecnologia di mappatura del volto dell’iPhone per permettere ai consumatori di provare virtualmente gli occhiali. Ogni montatura virtuale si adatta automaticamente al volto dell’utente anche quando si muove o inclina la testa.

Gucci ha combinato la realtà aumentata e la tecnologia AI per permettere ai consumatori di provare virtualmente la sua linea di scarpe da ginnastica Ace. Tutto ciò che gli acquirenti devono fare è puntare la fotocamera del loro smartphone ai loro piedi e le sneakers virtuali appariranno magicamente sopra di essi.

Per quanto riguarda il settore dell’automotive, BMW ha sviluppato modelli 3D di auto fotorealistiche, a grandezza naturale ed estremamente dettagliate con cui il consumatore può interagire. Con l’app iVisualiser, il consumatore può personalizzare la versione virtuale della propria auto, salvare le preferenze e inviarle a un concessionario locale per l’acquisto dell’auto, senza dover uscire di casa.

Nel mondo della cosmesi, L’Oreal usa la realtà aumentata per aiutare i consumatori a visualizzare il trucco e colore su sé stessi in tempo reale. L’app utilizza la visione avanzata, la mappatura del viso e la tecnologia AI per eseguire una simulazione foto-realistica del trucco e del colore dei capelli.

mcz-app

Nel settore dell’arredo, produttori di stufe come MCZ, Caminetti Montegrappa e Charnwood, permettono ai consumatori di posizionare virtualmente le stufe in scala 1:1 nelle loro case. In questo modo possono vedere subito quale si adatta meglio al proprio stile d’arredo e valutare meglio gli ingombri.

Il futuro del retail è connesso con il virtuale

Con l’uscita di ARKit di Apple e ARCore di Google nel 2017, la rivoluzione della realtà aumentata è già stata avviata. L’AR è diventata una tecnologia incorporata in 2 miliardi di dispositivi. Non si tratta più di sapere se l’AR sarà onnipresente, è già qui con molte applicazioni pratiche nel retail.

Poiché molti rivenditori stanno lottando per sopravvivere al lockdown, è più urgente che mai investire nella tecnologia 3D che porterà più vendite e più valore. Le misure di distanziamento sociale potrebbero essere imposte fino al 2022 e molti esperti ritengono che ci stiamo dirigendo verso la peggiore recessione dal dopoguerra. Pertanto, i rivenditori devono prendere in considerazione la seguente trasformazione digitale:

1) Scegliere accuratamente i prodotti
Prima di iniziare è bene capire quali prodotti funzionano meglio in 3D. Poi è importante focalizzarsi sulle funzionalità che vogliamo inserire nell’app e tener conto dei limiti. Le risorse virtuali dovranno interagire con l’ambiente o con il consumatore? Ci sono limitazioni tecnologiche che potrebbero smorzare l’esperienza?

2) Digitalizzare il catalogo prodotti e creare i modelli 3D
Le risorse 3D sono le pietre miliari di qualsiasi esperienza in realtà aumentata. Anche se può sembrare un grande investimento iniziale, questi asset faranno poi da catalizzatore per convertire le vendite. I prodotti del mondo reale possono essere trasformati in modelli digitali 3D attraverso la fotogrammetria, la scansione 3D o la modellazione 3D. Ogni metodo ha i suoi pro e i suoi contro e i rivenditori devono trovare il giusto equilibrio tra qualità, scalabilità e costi.

3) Sfruttare la tecnologia più aggiornata
La realtà aumentata è una tecnologia in costante evoluzione. A distanza solo di pochi mesi può venire completamente stravolta a causa degli innumerevoli aggiornamenti e features disponibili. Pertanto è necessario osservare le ultime tendenze nel mondo dell’AR per capire quale si adatta meglio al proprio business.

Nell’articolo precedente abbiamo visto una nuova modalità, proposta da Experenti, per continuare la campagna vendite anche senza dover spostarsi fisicamente. I buyer possono essere raggiunti anche da remoto grazie ad allo strumento Social Showroom VR.

Indossando il visore di realtà virtuale, il buyer avrà accesso allo showroom virtuale, una vera e propria stanza in cui vedrà i contenuti selezionati dal responsabile vendite in qualità fotorealistica.

Struttura dello Showroom guidato

Un utente master, il responsabile vendite, guida la customer journey nello showroom virtuale attraverso un’app o un visore connesso alla rete internet. Nell’app o nel visore della guida, sarà presente l’intero catalogo prodotti. Basterà selezionarli per farli vedere immediatamente anche agli spettatori, cioè uno o più buyer remoti.

In questo modo potrà vedere da remoto i comportamenti del buyer per aiutarlo nella scelta. Potrà anche fornirgli dei dettagli aggiuntivi, attraverso un microfono o tramite interazioni con la scena. L’utente potrà quindi pilotare la presentazione e adattarla alla direzione presa dalla discussione con il buyer.

Il master quindi guiderà l’esperienza che vivono e le cose che vedono, mantenendo il controllo della narrazione durante la presentazione.

Contenuti

Indossando un visore, il buyer potrà esplorare lo showroom virtuale, ricostruito completamente in 3D, per vedere i prodotti selezionati e tutte le nuove collezioni in anteprima. Il buyer potrà muoversi e camminare nello spazio ed interagire con tutti gli oggetti tridimensionali, come se fossero reali.

Nell’esperienza possono essere aggiunti anche dei video a 360° che possono riguardare sia eventi, come sfilate e presentazioni di prodotto, sia particolari locali della sede, come le botti della cantina di vino. Questo per permettere al buyer di essere partecipe alle varie iniziative proposte dall’azienda, senza esserci fisicamente.

Hardware e visori VR

Per far visualizzare al buyer delle foto o dei video a 360° si possono utilizzare dei visori entry level (Oculus GO) oppure direttamente lo smartphone.

Per immergersi in uno showroom virtuale con modelli 3D, sarà necessario utilizzare un hardware di fascia alta come Oculus Quest o HTC Vive Pro, accoppiati ad un PC ad alte prestazioni. Questa scelta garantirà la migliore resa grafica possibile, al fine di permettere al buyer di analizzare tutti i dettagli dei prodotti visionati.

Vuoi scoprire ulteriori dettagli sul prodotto?

L’emergenza sanitaria da Coronavirus costringerà a ripensare le modalità di acquisto soprattutto dei beni del lusso. Gli spostamenti saranno fortemente limitati e le visite agli showroom fisici da parte dei buyers varranno quasi del tutto sospese. Inoltre gli eventi come le sfilate e le fiere sono stati tutti rimandati a data da destinarsi.

Quindi come riuscire a vendere a distanza?

Social Showroom VR

Lo scenario che presentiamo è uno Showroom Virtuale in cui uno o più partecipanti non siano fisicamente presenti, ma lo possano visitare da remoto. Utilizzando dei visori di Realtà Virtuale, gli utenti remoti potranno vedere le sfilate con riprese a 360° e visualizzare l’intera nuova collezione in qualità fotorealistica.

Per guidare il buyer durante l’appuntamento, sarà il responsabile dell’azienda a selezionare i prodotti e i video da far vedere all’utente, un po’ come se fosse una presentazione con delle slide immersive. Inizialmente il buyer remoto parteciperà alla discussione tramite i consueti strumenti di videoconferenza e quando richiesto, indossando il visore, avrà accesso allo showroom virtuale. Si verrà catapultato quindi in una vera e propria stanza in cui vedrà i contenuti selezionati dal responsabile vendite.

Durante la visita potrà dialogare con il commerciale, tramite le cuffie ed il microfono integrati nel visore, e può anche vedere gli avatar virtuali della controparte ed eventualmente degli altri buyer partecipanti. Il buyer remoto non avrà necessità di avere dimestichezza con gli strumenti VR perché l’intera esperienza verrà pilotata da remoto tramite un’app apposita per smartphone o un altro visore VR.

Riunioni con la realtà virtuale

Perchè usare la realtà virtuale per i business meeting? La realtà virtuale è in grado di ricreare la sensazione di un contatto diretto con gli altri, attraverso l’uso di avatar umanoidi con cui gli utenti possono parlare e fare networking in tempo, e di offrire così un’esperienza più coinvolgente dei classici strumenti di videoconferenza (Skype, Zoom,…).

Migliora quindi l’attenzione dei partecipanti, che sono più focalizzati sulle tematiche trattate nella riunione, eliminando tutte le possibili distrazioni presenti nel mondo reale. Il visore che viene indossato dall’utente, infatti, limita la visione al solo spazio virtuale.

Continua a leggere qui la seconda parte.

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