Quando ci muoviamo nella realtà virtuale ci viene a volte istintivo toccare gli oggetti nello spazio virtuale. Purtroppo rimaniamo spesso delusi perché questi elementi digitali non hanno consistenza fisica. Questo perché non esiste uno strumento che permetta di replicare in VR anche le sensazioni tattili. Almeno fino ad oggi.

Sta nascendo alla Carnegie Mellon University, infatti, un dispositivo che permetterà di simulare la sensazione di muri e altri oggetti solidi nella realtà virtuale. Utilizzando delle specie di stringhe attaccate alla mano e alle dita, lo strumento riesce a simulare la sensazione di ostacoli e oggetti pesanti. Il funzionamento avviene mediante il bloccaggio le stringhe quando la mano dell’utente si trova vicino ad un elemento o ad una parete virtuale. Questo meccanismo a corde consente alle persone di sentire anche i contorni di un oggetto virtuale (anche con superficie irregolare come una scultura), di percepire resistenza quando spingono un mobile o possono dare il cinque a un personaggio nell’esperienza VR.

Cathy Fang, laureanda in Ingegneria meccanica presso la Carnegie Mellon University, ha spiegato: “I sistemi di realtà virtuale attuali sono in grado di ricreare esperienze visive coinvolgenti, ma raramente restituiscono agli utenti delle sensazioni complete. Bloccando le stringhe sulla mano quando questa si trova a contatto con un muro virtuale, invece, il nostro dispositivo riproduce la sensazione del tatto”.

“Pareti, mobili, muri e superfici complesse sono elementi chiave per costruire mondi virtuali coinvolgenti, eppure i sistemi VR attuali fanno poco più che vibrare” ha aggiunto Chris Harrison, docente presso l’Istituto Human-Computer Interaction della CMU.

I ricercatori stanno ultimano il processo di sviluppo ed hanno dichiarato che il dispositivo che ricrea le sensazioni tattili pesa solamente 30 grammi e potrà costare meno di 50 dollari se viene prodotto in serie. Il sistema potrebbe essere implementato esperienze di realtà aumentata che comportano l’interazione con oggetti fisici, ma anche per visite virtuali a musei (dove solitamente non si possono toccare gli oggetti). Un’altra applicazione potrebbe essere per il Retail: gli utenti potranno fare acquisti in VR semplicemente afferrando gli articoli dagli scaffali virtuali.

Le fiere e gli eventi purtroppo sono bloccati a causa dell’emergenza sanitaria, ma il business netwoking non si ferma. Lo scorso 22 aprile Experenti infatti ha partecipato ad al roadshow online ONTECH promosso dal China International Science and Technology Exchange Center per dar risalto ai migliori progetti chiave di innovazione digitale, allo scopo di introdurli nel mercato cinese.

Gli 8 progetti esteri coinvolti, presentati dall’ente Cinese, provengono da paesi come Italia, Israele, Germania, Paesi Bassi, Germania e Russia. Questi progetti si concentrano su aree di innovazione digitale come la sicurezza informatica, i dispositivi indossabili, l’intelligenza artificiale, i moderni sistemi di commercio agricolo, le tecnologie come realtà aumentata e realtà virtuale.

L’evento online è stato un successo. Durante le 4 ore del roadshow Ontech hanno partecipato attivamente più di 50.000 utenti cinesi, attraverso la piattaforma ZOOM.

Gu Yanfeng, vicedirettore del China International Science and Technology Exchange Center, ha introdotto il “Piano d’azione 2020 dell’Associazione cinese per i servizi scientifici e tecnologici per lo sviluppo integrato dell’economia scientifica e tecnologica”. Il piano istituirà un meccanismo globale di cooperazione tecnologica internazionale con la Cina.

Liu Jian Zhou, Secondo Segretario del Dipartimento di Scienze e Formazione dell’Ambasciata Cinese in Italia, ha inoltre affermato che con la promozione della piattaforma “Tecnologia e Commercio”, soprattutto durante il periodo dell’epidemia, le attività del roadshow possono collegare meglio le risorse tecnologiche innovative di qualità globale e promuovere l’innovazione scientifica e tecnologica e la cooperazione tra Cina e Italia. L’Ambasciata cinese in Italia continuerà a prestare attenzione e a sostenere le attività per costruire relazioni commerciali e contribuire allo scambio scientifico e tecnologico sino-italiano e al commercio tecnologico.

Durante questo lockdown dovuto al Covid19, gli appuntamenti commerciali e le riunioni in sede non avvengono più in uno spazio fisico, ma in uno virtuale. Attraverso le piattaforme di conference meeting come Zoom, Teams e molti altri, le videoconferenze sono diventate la maniera più efficace per parlare con colleghi e clienti, senza dover spostarsi fisicamente. Questa modalità di comunicazione però è ormai già superata: conferenze e meeting ormai si stanno evolvendo verso il 3D, cioè utilizzando la realtà virtuale.

La rivoluzione VR

L’avvento della pandemia globale ha accelerato l’esigenza di adozione di queste tecnologie. Poter raggiungere i propri interlocutori virtualmente è diventato il desiderio più comune in tutte le aziende. Questa rivoluzione avrà la stessa portata della diffusione di internet per l’uso comune, avvenuta a partire dal 1993. Siamo pronti per cambiare completamente la nostra realtà?

Riunioni e conferenze in VR

La VR diventerà inevitabilmente lo strumento preferito per lo svolgimento di riunioni. Supponiamo che lavoriate per un’azienda che sviluppa prodotti farmaceutici. Perché partecipare una riunione su Skype o Zoom guardando uno schermo piatto, diviso in una dozzina di partecipanti, quando potreste indossare un visore VR, passeggiare in una sala riunioni virtuale, giocare con i modelli virtuali 3D delle molecole del nuovo farmaco e chiacchierare con gli avatar 3D a grandezza naturale dei vostri colleghi?

La realtà virtuale è in grado di ricreare la sensazione di un contatto diretto con gli altri, attraverso l’uso di avatar umanoidi con cui gli utenti possono parlare e fare networking in tempo, e di offrire così un’esperienza più coinvolgente dei classici webinar, video e conference call. Migliora quindi l’attenzione dei partecipanti, che sono più focalizzati sull’argomento della riunione, eliminando tutte le possibili distrazioni presenti nel mondo reale. Il visore che viene indossato dall’utente, infatti, limita la visione al solo spazio virtuale.

Gli organizzatori potranno tenere le riunioni in quello che sembra l’interno della Casa Bianca, o in un campo fiorito o in qualsiasi altro luogo. Questo è solo un assaggio di ciò che sarà possibile fare in una conferenza VR.

Vuoi scoprire come usare questa tecnologia per creare uno showroom VR in cui guidare i tuoi clienti?

Durante questa emergenza sanitaria da Coronavirus, la chiave per limitare il contagio è praticare il Social Distancing. Ma cosa vuol dire? Questo termine di origine anglosassone è su tutte le prime pagine della stampa internazionale è indica una distanza di sicurezza di minimo un metro da tenere rispetto alle altre persone. Solo se stiamo così lontani, possiamo limitare il contagio del Coronavirus.

Purtroppo, nonostante i molteplici avvertimenti dei funzionari sanitari di tutto il mondo, una parte considerevole della popolazione sembra non essere preoccupata dai recenti sviluppi adottando poca o nessuna protezione.

L’idea di Snapchat

Per contribuire a incoraggiare la distanza sociale e la corretta igiene, Snap Inc. ha collaborato con l’Organizzazione Mondiale della Sanità per realizzare delle lenti Snapchat in realtà aumentata che spera contribuiscano ad appiattire la curva nei prossimi mesi.

Credits: Snap Inc.

La prima di queste nuove lenti, My Social Distance, utilizza la tecnologia AR per creare un cerchio virtuale intorno all’utente. Secondo Snap, la barriera digitale ha un raggio di circa 1 metro, la distanza minima di sicurezza raccomandata dall’OMS. Questo cerchio segue l’utente mentre si muove nel suo ambiente e, se qualcuno fa un passo all’interno del cerchio o se si avvicina troppo agli altri, il colore della grafica cambia da verde a rosso.  A questo punto l’utente dovrà spostarsi per riposizionarsi alla giusta distanza, o chiedere alle altre persone di rimanere più lontane.

La seconda lente presenta una serie di animazioni colorate che ricordano di restare a casa, di lavarsi le mani per almeno 20 secondi e di astenersi dal toccare il viso. I selfie decorati con questi filtri saranno poi condivisi con la propria community per incrementare la diffusione di queste regole raccomandate.

Questa è una modalità virtuosa con cui la realtà aumentata porta un aiuto concreto alla collettività, al fine di ridurre la curva dei contagi dl Covid19. Con questo progetto il Social Distancing infatti viene rispettato utilizzando tecniche di gamification, più efficaci dei classici strumenti divulgativi con cui le linee guida vengono diffuse.